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L’importanza delle medie per prevenire l’abbandono scolastico

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Categoria: #tu6scuola

“Dove vi sono state chiusure indiscriminate, dove non vi è stata cura o attenzione verso i bisogni di bambini e ragazzi, il rischio di abbandono scolastico è diventato realtà, durante la pandemia. Nei sei territori e nelle scuole coinvolte dal progetto lavoriamo per evitare tutto questo. Rafforziamo desideri e motivazioni di ragazze e ragazzi, aiutandoli a far crescere le loro radici, perché gli anni delle scuole medie sono unici, da non sprecare. Rappresentano un passaggio verso l’inizio di una vita che diventerà adulta: è adesso che gli studenti devono comprendere nel profondo il senso delle loro scelte.  E imparare a non mollare di fronte alle difficoltà.
Paola Cristoferi, coordinatrice di #tu6scuola, interviene in merito a una notizia diffusa oggi dall’agenzia di stampa ANSA.

I dati

L’indagine “I giovani ai tempi del Coronavirus”, condotta da Ipsos per Save The Children, ha analizzato opinioni, stati d’animo e aspettative di studenti tra i 14 e i 18 anni. E il quadro che emerge non appare confortante.
Il 28% degli adolescenti avrebbe dichiarato che dall’inizio della pandemia almeno un compagno nella propria classe ha smesso di frequentare la scuola.
Si stima quindi che almeno 34mila studenti delle superiori, a causa delle assenze prolungate, potrebbero trovarsi a rischio di abbandono scolastico.

Le risposte di #tu6scuola

La lotta alla povertà educativa e alla dispersione scolastica sono i due obiettivi principali di #tu6scuola.
A partire dallo scorso settembre, il progetto ha infatti intensificato le proprie attività per colmare bisogni non solo materiali di studenti, famiglie vulnerabili e scuole. Gli interventi hanno incluso la fornitura di strumenti digitali e connettività, ma anche azioni di supporto tecnico (help desk) e psicologico  per famiglie.
La recente attivazione della piattaforma di e-learning #tu6prof, inoltre, ha dato il via a una serie di corsi online di aggiornamento e apprendimento per gli insegnanti, sia quelli che necessitano di maggiore assistenza e conoscenza degli strumenti digitali, che coloro che intendono avvalersi sempre di più della didattica a distanza o mista.
L’indagine Ipsos indica infatti che tra le cause principali delle assenze degli studenti durante la DaD figurano la difficoltà di connessione e la mancanza di concentrazione.
“Certamente non è semplice seguire le lezioni sempre in modalità a distanza. Allo stesso modo, per un insegnante DaD significa ripensare il metodo didattico, abbandonando l’idea della lezione frontale – conclude Cristoferi. – Sulla piattaforma #tu6prof diversi moduli formativi sono dedicati proprio alle nuove metodologie di insegnamento. Per quanto ci si auguri che studenti e insegnanti possano tornare presto a scuola in presenza, è indubbio che questo tempo ha rappresentato anche una opportunità da cogliere per ripensare alla didattica mantenendola efficace e ad alti livelli di qualità“. 

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